20 strofe completano il disegno
Un ragazzino
varcò il recinto
entrando in
un cimitero.
Colmo di
fiori, tutto dipinto
bel luogo
davvero.
2
Che fai tra quei luoghi
scordati dal tempo?
Son mostri, son draghi…
fuggi, se no non hai scampo!
3
Occhieggia
al tramonto
il bel fiore
mortale.
Di chi non è
nato, di chi non è pronto
al respiro
vitale.
Eppur tu
continui
un passo per
volta.
Nel verde
t’insinui
dell’erba
ormai incolta.
5
Zefiro
incombe,
la notte è
in agguato.
Pur le
gelide tombe
non t’hanno
turbato.
6
Nessun vuol
morire
eppur muore
il sapere.
Ma tu, bimbo
dolce, mai non tradire
pur se ti
spingon non devi cadere.
7
Il silenzio
accompagna il tuo dito
sull’inciso
nel marmo scolpito.
Una parola,
un nome hai udito.
Ma nessuno
ha parlato.
8
Perché hai
lasciato
i giochi di
bimbo?
Perché sei
arrivato
ai confini
del limbo?
9
Quel giorno per
sentirti diverso
qual poeta
alle prese col verso,
hai messo
alla prova i tuoi anni
vestendo
indomiti panni.
10
D’un tratto
una forma si staglia,
trafitta da un raggio di sole
risplende sul ramo una foglia
che al pari
di quella si duole.
11
Il bimbo
spaurito s’asconde
eppure continua
a guardar,
la forma e
la foglia confonde.
Sta zitto, non devi gridar!
12
Dolcemente
la donna accarezza
l’ovale nel
marmo fissato.
Sussurra
qual vento di brezza
parole
d’amore all’amato.
13
Un raggio or
coglie la goccia
uscita dal
tondo dell’occhio.
La man sulla
nuca s’appoggia
al serrar i
capelli nel crocchio.
Com’è che
vorresti toccare
il volto, i
capelli e la goccia?
Com’è che
vorresti baciare
la mano e la
morbida guancia?
Qualcosa
richiama la dama
che
s’appressa veloce all’uscita.
O dolor,
t’ho sentito qual lama
che entra e
ti ruba la vita!
16
Poi piano alla
tomba t’accosti
a guardare l’oval
che ha toccato.
Ma strano,
in quel volto riposti
son segni
che avevi scordato.
17
Un neo
giusto al lato del naso,
la fossetta
nel viso imbronciato.
Certo, sarà
giusto un caso
ma par il
tuo viso invecchiato.
18
Ha più anni
quel volto nel tondo
di te che
dal basso lo scruti,
e i capelli,
i tuoi son ricciuti
i suoi scuri
e tu invece biondo.
19
Invero qualcosa
non torna,
tra molti un
diverso pensiero.
Lo scacci ma
quello t’adorna
del ricordo
d’un uomo ben fiero.
20
Poi un
lampo… ed eccoti a giugno
Forte la mano teneva il volante
Forte il motore cantava
Non lo
sapevi che c’era la morte
quel giorno che ti aspettava…
alfin sai,
perché hai visto il disegno.
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