Dovunque volga il guardo
Dovunque volga il guardo
il mal dell’uomo incontro
che penetra qual dardo
e sempre giunge a scontro.
Per cosa m’han creato
se il senso e la bellezza
dal cuor vien cancellato,
se ogni lieve brezza
il nero gorgo inghiotte?
Spesa ogni acqua d’occhi
intorno ho solo notte…
ma strano, tu mi tocchi
e pur senza dir nulla
la tua presenza agisce.
L’amor che dalla culla
appare e poi sparisce
riavvia il motor del cuore
e in quello ogni speranza
riappar nella sua stanza,
riprende il suo colore.
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